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al testo di Rosetta Sacchi
Sono tra le cose che sfuggono
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Sono tra le cose che sfuggono non lancio richiami non ho appelli da fare non nutro illusioni. So che a me la montagna non viene ma io non andrò alla montagna. Non cerco parole, le uniche salvate nell’arca sono quelle d’amore, appartengono al sogno e alla luce. Oltre la soglia ho solo silenzi. Onde che s’innalzano ed avvolgono e che si ritraggono, onde che s’assestano e svelano nuda la riva.
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Dedalus
- 05/03/2020 17:36:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
L’autrice discute ancora mettendo in opera unaltra sua introspettiva che va ad attraversare il tempo e la realtà; dice e si narra sui suoi desiderata e sull’amore, non accenna alla morte o all’infanzia, ma sicuramente a quella realtà ingrata che lavvolge. E noi si continua a parlare, a cercare di analizzare a fondo su quale misura poetica viaggi il suo poetare; per quanto mi riguarda penso sempre che lei in qualità di poetessa persegua, una propria linea di condotta coerente e lucidamente consapevole della propria arte tantè che, con una punta dorgoglio, dice "So che a me la montagna non viene/ma io non andrò alla montagna" . Bella e, se letta attentamente, dà spunti di riflessione sulle baggianate, camuffate da espressioni più o meno emotive, che popolano il web poetico.
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